Vivere gli interni: un tema cruciale per il futuro dell’architettura e delle città.

A distanza di alcuni mesi dall’inizio del lockdown, la questione degli spazi interni è balzata al centro dei dibattiti sull’architettura ed è diventata di cruciale importanza per ciascuno di noi. Leggi il nuovo numero di Compasses, il C33, dedicato al tema degli interni e dell’abitare.

La rivoluzione degli interni

In un momento in cui lo spazio interno appare al centro della nostra attenzione, il nuovo numero C33 stimola un’interessante riflessione sul senso dell’abitare e sul valore della casa, nella sua funzione protettiva e vitale.
Ripercorrendo le principali tappe della “rivoluzione degli interni” dagli inizi del Novecento fino ai giorni nostri, un viaggio alla scoperta della dimensione domestica, espressione di sentimenti familiari e di valori identitari, che continuano ad ispirare il lavoro dei più grandi maestri dell’architettura e del design.

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Progetti da tutto il mondo

Essays

24 pagine di articoli scientifici, saggi critici, riflessioni e idee riguardanti il focus del numero

Architecture & Plan

Un totale di 8-10 disegni, sia architettonici che su scala urbana, di architetti internazionali

Materials & Interiors

La sezione dedicata all’interior design, ai nuovi materiali, alle nuove forme da cui trarre ispirazione

L’hotel Mandarin Oriental: un assaggio del lussuoso stile di vita milanese

Daria Verde

Non sembra un caso che il Mandarin Oriental Group, rinomato marchio internazionale che gestisce hotel di lusso, resort e residenze in tutti i cinque continenti, abbia scelto di acquistare il primo albergo italiano nella capitale mondiale della moda e del design.

Situato nel cuore storico di Milano, a pochi passi dal Duomo e dal Quadrilatero della moda, il Mandarin Oriental, la cui progettazione è stata affidata agli architetti Antonio Citterio e Patricia Viel, segue un progetto fortemente radicato nell’atmosfera della città, in accordo con la politica del gruppo alberghiero, che nei suoi circa 50 hotel a cinque stelle punta a offrire un’autentica esperienza dello stile di vita locale, piuttosto che riproporre un’immagine omologata e riconoscibile. Una grande responsabilità dunque per lo studio milanese: quella di rappresentare l’essenza della propria città, realizzando al tempo stesso un hotel unico e prezioso in grado di offrire un soggiorno indimenticabile. Il progetto iniziale prevedeva il restauro di quattro edifici del XVIII secolo, situati in una delle zone più eleganti di Milano, ognuno dei quali in grado di rivelare un inusuale spaccato dell’aspetto più domestico e privato della città, che dietro le sobrie facciate nasconde giardini e cortili interni ricchi di sofisticati dettagli.
La sfida intrapresa dagli architetti è stata dunque quella di adattare gli spazi della preesistenza alle nuove funzioni, mantenendo e valorizzando il più possibile gli
elementi autentici, così da non alterarne il fascino e il valore storico: le facciate, i cortili e i principali elementi architettonici sono stati preservati, generando un inedito dialogo tra questi e i nuovi spazi interni.

Questa scelta conservativa ha comportato una disposizione degli ambienti irregolare, generando 104 camere tutte diverse l’una dall’altra, ognuna caratterizzata in modo unico dagli affacci, dalla distribuzione degli spazi e persino dall’altezza degli ambienti. Inoltre, la scelta di unire i quattro edifici, lasciando la possibilità di accedervi da varie parti, ha conferito ai luoghi del Mandarin un ruolo di nodo e scambio all’interno del tessuto urbano storico, rendendolo esemplificativo dell’accoglienza della città. Il progetto di interior design è stato curato nel dettaglio dallo studio milanese, che ha proposto come filo conduttore di tutta la struttura l’uso sapiente del colore e di materiali naturali come il marmo, in una contaminazione di stili capace da un lato di creare un ambiente sofisticato e lussuoso e, dall’altro, di trasmettere un’atmosfera domestica.

L’hotel Mandarin Oriental: un assaggio del lussuoso stile di vita milanese

Daria Verde

Non sembra un caso che il Mandarin Oriental Group, rinomato marchio internazionale che gestisce hotel di lusso, resort e residenze in tutti i cinque continenti, abbia scelto di acquistare il primo albergo italiano nella capitale mondiale della moda e del design.

Situato nel cuore storico di Milano, a pochi passi dal Duomo e dal Quadrilatero della moda, il Mandarin Oriental, la cui progettazione è stata affidata agli architetti Antonio Citterio e Patricia Viel, segue un progetto fortemente radicato nell’atmosfera della città, in accordo con la politica del gruppo alberghiero, che nei suoi circa 50 hotel a cinque stelle punta a offrire un’autentica esperienza dello stile di vita locale, piuttosto che riproporre un’immagine omologata e riconoscibile. Una grande responsabilità dunque per lo studio milanese: quella di rappresentare l’essenza della propria città, realizzando al tempo stesso un hotel unico e prezioso in grado di offrire un soggiorno indimenticabile.

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